sabato 15 ottobre 2011

Qualcosa però l'ho comprata/acquisita

Cosa ho comprato o acquisito in questo periodo (a parte il cibo)?
Bhè alcune cose ci sono.
La prima è un paio di scarpe: delle polacchine che  mi servivano per il lavoro, non potevo farne veramente a meno. Adesso ho circa 10 paia di scarpe, considerando anche ciabatte e scarpe da scogli.
Aveva ragione il signor Bruno (lo scrittore della "sfida delle 100 cose"), non è così semplice disfarsi di tutto. Va fatto gradualmente. La libertà va gustata pian pianino.
Altre cose che ho acquisito sono alcuni vestiti regalati. Con gli amici, ed in particolare con la mia ragazza, abbiamo l'abitutidne di far circolare i vestiti usati ed in buono stato. Lei si è presentata con una busta contenente alcuni vestiti da uomo (camicia, felpa, alcune magliette) per me. Bhè, una parte le ho lasciate a casa sua per ogni evenienza e per quando mi fermo a dormire da lei. Non sono riuscito quindi a non prenderle. Ma è difficile, maledettamente difficile.
E' difficilissimo non accettare regali. Mi viene in mente un versetto della Bibbia, di Isaia "Colui che cammina per le vie della giustizia, e parla rettamente; colui che sprezza i guadagni estorti, che scuote le mani per non accettar regali,[...] Quegli dimorerà in luoghi elevati, le rocche fortificate saranno il suo rifugio; il suo pane gli sarà dato, la sua acqua gli sarà assicurata." (Is 33, 15-16).
Chi lo sa, magari è difficile ma poi la vita riserva una bella ricompensa per questo esercizio di liberazione.


Libero dalla musica... e per la musica

Rieccomi qui dopo una lunga latitanza. La battaglia contro il topo è stata vinta. Ma la presenza di un secondo suo compaesano mi ha fatto pensare che sono capitato in mezzo ad una vera e propria guerra... che sto vincendo. Anche il secondo infatti è stato amichevolmente "congedato" (cf. "La lunga marcia" di Stephen King), e ritrovato stecchito in mezzo al salotto dopo acver ingerito una simpatica pastiglia di veleno per topi. 
...mors muris, vita mea...

Bhè, torniamo alla sfida delle 100 cose: finalmente, dopo un paio di mesi, vendo le chitarre. Una acustica (yamaha apx4), l'altra elettrica (una bellissima spirit by steinberger).
Venderle è stato molto difficile e questo mi ha fatto riflettere. Cercavo infatti, soprattutto per l'acustica per la quale avevo ricevuto molte telefonate, qualcuno che potesse apprezzare la chitarra, non che la trattasse come un sacco di farina da vendere, come un semplice oggetto di commercio. La verità è che ci ero affezionato: l'acustica l'avevo comprata al liceo spendendo quasi tutti i miei risparmi, l'elettrica pure era stata frutto di sacrifici... e di spese che a quei tempi pesavano consistentemente sul mio budget di studente non lavoratore..
L'elettrica l'ho svenduta, e ci sono rimasto male, me ne sono pentito amaramente. Sono partito da 300 euro per arrivare a 230!! Dopo ho avuto un senso di amarezza.
L'acustica invece, dopo aver mandato a quel paese un paio di persone che insistevano a trattare, l'ho venduta ad un ragazzo che è venuta a vederla insieme al padre. Prezzo di partenza ("non trattabile" avevo chiarito al telefono) 150 euro. Il padre più o meno ci capiva di chitarre, arriva, la prova, nota una corda che ha un suono ballerino, e si mette a dire che offre 130. Io dico che max 140. Lui non schioda, nemmeno io. Se ne sta per andare ma continua in realtà a voler contrattare. Io non scendo sotto questo prezzo... il ragazzo in tutto questo ha un ruolo secondario (che tristezza!) ma per fortuna prende la parola e dice "dai facciamo 135! Tanto i soldi sono i miei, decido io". E gliela do. Poi prima di uscire il padre, scroccone maledetto, si ricorda che avevo offerto anche la tracolla... e pigliati pure sta tracolla allora...
Insomma nemmeno di questo acquisto sono stato tanto felice, e stamattina ci stavo rimuginando, pensando che mi sono comportato da persona debole e altre seghe mentali simili quando ad un certo punto ho pensato: 
"ce l'ho fatta, le ho vendute! Non ne ho più bisogno..."
Credo di essere rimasto così male nelle vendite non solo perchè in fondo non ho ottenuto i soldi che volevo, ma perchè ERO ATTACCATO ALLE CHITARRE! E pensare che le prendesse qualcuno un po' esperto era come un passaggio di consegna... insomma non molto diverso da mia nonna che dice che mi lascia casa quando muore così ci vado ad abitare con la famiglia, però non devo fare alcune cose (ad esempio buttare giù una parete per allargare le stanze). 
Quindi stamattina, dopo aver rimuginato tristemente sugli affari fatti fare a degli incompetenti che venivano lì per trattare sul prezzo, ho pensato:
"FINALMENTE SONO LIBERO DALLE CHITARRE, ora ne ho una che voglio suonare e non peredere tempo a stargli appresso." 
Che liberazione. Finalmente.
Perchè in fondo il motivo fondamentale della sfida delle 100 cose è che non voglio perdere tempo appresso alle cose.
E questo si può fare in due modi, non opposti ma entrambi in qualche modo necessari: 
1) riducendo il numero di cose di proprio possesso
2) buttando o non prendendo altre cose (staccarsi, staccarsi, staccarsi... difficilissimo per me)

Insomma un bell'esercizio.

Bene, spero di tornare presto con nuove riflessioni/cronache.
ciao.

lunedì 15 agosto 2011

...idea su regola per sobrietà negli oggetti casalinghi (cibo)...


L'idea non è originale, ma me l'ha data Anna.
In casa ho una zuccheriera e, in un pensile, un pacco con lo zucchero da metterci dentro.
Fosse per me, comprerei 10kg di zucchero (con evidenti problemi di spazio, pensieri su come riordinare le cose ecc.).
Invece Anna, che ha una naturale propensione alla sobrietà, mi ha suggerito di comprare il pacco nuovo solo quando il vecchio è esaurito (ma la zuccheriera piena). Così non rischio di rimanere senza zucchero, ma d'altra parte nemmeno ACCAPARRO.
E poi a mio parere nella nostra società, veramente non c'è ragione di accumulare su beni di prima necessità che:
1)costano poco,
2)sono sempre disponibili in grandi quantità in qualsiasi supermercato e alimentari

La regola è quindi: avere solo 1 pacco di riserva per alcuni beni di prima necessità (olio, farina, zucchero, sale, caffè e via dicendo).

In queso modo credo di usare saggiamente le risorse che ho intorno a me (supermercati ecc), utilizzando quindi in maniera intelligente le possibilità che mi da la civiltà dei consumi (che non intendo eliminare con la bomba atomica), senza fare gli asceti e nemmeno gli accaparratori.

Bene, ora vado a cercare un sistema per eliminare i topi.... che palle!



Penne



Con calma, quando non ho nulla da fare e non mi voglio riposare, continuo a sistemare un po'.

Sono andato avanti con le penne e matite, ne ho una quantità impressionante, ogni volta che mi capita l'occasione di prenderne una in regalo, la prendo... questa si che è smania di possesso.

L'astuccio all'ingresso, rigonfio di roba, l'ho praticamente vivisezionato, tenendo solo 3 penne (blu rossa nera), 2 matite normali, una matita portamine, 4 pennarelli di diverso tipo (indelebile, da lavagna, nero punta normale per cd, blu punta fine per cd). Sono ancora molte cose, ma nessuna è doppia.

Tonnellate di matite e penne sono ora dentro un sacchetto di roba da regalare... le matite sono impressionanti, ne ho tantissime di quelle che regalano a ikea e mondo convenienza (pur essendoci stato poche volte in vita mia). Chissà perchè la penna e la matita mi affascinano così tanto, ci voglio pensare...